Super green pass, chiarimenti del Garante privacy
A seguito di segnalazioni inviate al Garante per la protezione dei dati personali da parte di diversi cittadini, l’Autorità è intervenuta fornendo chiarimenti sulla presentazione del Super Green Pass negli ambienti di lavoro e negli alberghi.
Nelle loro segnalazioni i cittadini lamentavano l’utilizzo da parte di albergatori o datori di lavoro dell’app per il green pass rafforzato anziché la versione semplice (green pass). Tali albergatori e datori di lavoro, in tal modo, impedivano a coloro che invece della vaccinazione presentavano un tampone negativo, di accedere negli alberghi e nelle sedi di lavoro, in quanto la loro certificazione verde risultava invalida perché non “super”.
In merito alla questione, il Garante per la privacy ha rammentato che - come stabilito dalla legge e come chiaramente indicato dalle Faq pubblicate sul sito del Ministero della salute - non esiste alcun obbligo per i clienti degli alberghi, i lavoratori o, anche ad esempio per chi accompagna pazienti negli ospedali, di avere il cosiddetto “Super green pass”.
Chi richiede il Super green pass a tali categorie di soggetti e dunque utilizza la specifica applicazione per la verifica della certificazione verde rafforzata compie pertanto un atto illegittimo, scrive il Garante!
Il Garante già in occasione della revisione del Dpcm del 17 giugno scorso, aveva indicato al Ministero della salute le modalità per evitare che l’app di verifica riservata ai green pass rafforzati sia utilizzata in maniera non conforme alla legge, in particolare per quanto riguarda le sedi di lavoro.