Economia

Bollettino Bankitalia: PIL in calo e investimenti in lieve aumento dal 2014


La  Banca d'Italia pubblica il Bollettino Economico n.73 ( edizione luglio 2013) il documento principale di analisi della congiuntura e della politica economica con informazioni sull’andamento dell’economia italiana - inquadrandolo nel più generale contesto economico internazionale e dell’area dell’euro - nei suoi aspetti più rilevanti: economia reale, conti pubblici, attività delle banche, mercati finanziari.

La sintesi dei dati salienti

Nel nostro Paese, con riferimento al secondo trimestre, persiste la diminuzione del PIL anche se in misura inferiore rispetto al primo trimestre; emerge, tuttavia, una stabilizzazione dell'attività produttiva industriale - non più in calo- negli ultimi mesi e si ipotizza anche un possibile consolidamento dell'attività di investimento.

Per quanto riguarda l'inflazione al consumo, nel mese di giugno si registra un calo all'1,4 % rispetto all'1,8% in marzo. Nell' l'ipotesi dell'aumento dell'IVA nel prossimo ottobre, l'inflazione si manterrebbe attorno all'1,5% nella media del 2013 e dell'anno successivo.

In riferimento alla dinamica del credito la situazione continua ad essere tesa: nei primi quattro mesi dell'anno si è accentuata la flessione dei prestiti alle famiglie e, in misura maggiore, alle imprese. Le difficoltà sono più accentuate per le aziende piccole e medie, con minori possibilità di sostituire i prestiti bancari con altri finanziamenti. La flessione dei prestiti  risente anche dell'orientamento restrittivo dell'offerta. Nonostante la liquidità abbondante, le politiche di prestito delle banche sono frenate dal peggioramento del rischio di credito provocato dal prolungarsi della recessione.

Si prevede una ripresa dell'attività economica nel 2014, con una crescita dello 0,7 % in media d'anno, grazie all'accelerazione degli scambi con l'estero e al graduale recupero degli investimenti produttivi. Questi ultimi sarebbero favoriti dal miglioramento delle condizioni di liquidità delle imprese, associato agli effetti dello sblocco dei pagamenti dei debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche.

In riferimento alle condizioni del mercato del lavoro si prevede un ulteriore deterioramento con una timida ripresa solo nella seconda metà del 2014: il numero di occupati diminuirebbe di circa l'1,5 % nel biennio 2013-14; il tasso di disoccupazione, che al netto dei fattori stagionali ha superato il 12 % nel maggio di quest'anno, sfiorerebbe il 13% nel corso del prossimo.

Sulla ripresa dell'attività economica tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014 gravano rischi al ribasso, legati principalmente alle prospettive dell'economia globale, alle condizioni di liquidità delle imprese e a quelle dell'offerta di credito.

I dati sulle imprese

La produzione industriale - Nel bimestre maggio-giugno l'attività industriale ha presentato un lieve recupero rispetto all'andamento negativo registrato all' inizio del secondo trimestre del 2013, ad eccezione del settore manifatturiero, la cui attività si è ridotta di oltre mezzo punto percentuale; occorre, inoltre, evidenziare che  negli ultimi mesi gli ordinativi industriali hanno  ripreso a crescere grazie al contributo della componente estera.

Gli investimenti - Gli investimenti continuano a diminuire: nel primo trimestre del 2013 si è accentuato il calo degli investimenti fissi lordi (-3,3 % sul periodo precedente) e la componente delle costruzioni ha segnato la contrazione più marcata dalla fine del 2008 (-3,9%).

Secondo un'indagine effettuata dalla Banca d'Italia, per il 2013 si prospetta una nuova contrazione degli investimenti nel complesso dell’anno, seppur inferiore rispetto al 2012 (-3,7% nell’industria e -6,3% nei servizi). Anche se permangono le difficoltà di accesso al credito si registra  una generale attenuazione del pessimismo circa le previsioni di investimento: il saldo tra la quota di aziende che ipotizzano una diminuzione e quelle che si attendono una crescita della spesa nel complesso del 2013 è sceso da 18,9 a 13,3 punti percentuali. Le imprese prevedono una possibile stabilizzazione della spesa per investimenti nel corso della seconda metà dell’anno soprattutto nel terziario e per le imprese con almeno 200 addetti grazie alle  migliori aspettative sull’andamento della domanda e sul quadro economico generale.

Le condizioni del settore immobiliare restano deboli - Sulla base dei dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate (OMI) Nel primo trimestre del 2013, le compravendite di abitazioni hanno subito un calo del 14,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-30,5% nel quarto trimestre del 2012); I prezzi delle case hanno continuato a diminuire dell’1,2% rispetto al periodo precedente (-2,2% alla fine dello scorso anno);

La redditività operativa delle imprese resta modesta - La redditività operativa delle imprese continua a risentire della fase ciclica negativa: gli investimenti (al lordo delle scorte) e l’autofinanziamento si sono contratti in rapporto al valore aggiunto e il peso degli oneri finanziari è rimasto invariato. Il pagamento di parte dei debiti commerciali pregressi delle Amministrazioni pubbliche dovrebbe contribuire a riequilibrare la situazione finanziaria delle imprese nella seconda parte dell’anno.

Il debito delle imprese è rimasto invariato - I prestiti bancari alle imprese, in riferimento ai primi mesi del 2013, continuano ad essere contratti sia per le aziende medio-grandi sia per quelle di piccole dimensioni. Alla fine di maggio i prestiti si erano ridotti del 3,6% sui dodici mesi. Il debito complessivo in rapporto al PIL è rimasto pressoché invariato all’81%. Anche il ricorso delle imprese ai mercati finanziari, nel primo trimestre del 2013, si é moderatamente contratto: le emissioni nette di obbligazioni sono diminuite a 3,8 miliardi di euro, contro i 4,5 del trimestre precedente, mentre la raccolta sul mercato azionario è rimasta pressoché nulla.