Fisco

Bollettino per il pagamento IMU: in Gazzetta Ufficiale il decreto


E' il 17 dicembre il termine ultimo per il versamento dell'Imposta Municipale Propria: i proprietari (persone fisiche, società ed altri enti) di fabbricati, aree fabbricabili e terreni a qualsiasi uso destinati, compresi quelli strumentali, sono tenuti al versamento del saldo dell’imposta IMU ricalcolato sulla base delle aliquote riviste dai Comuni con apposite delibere, che confermano oppure modificano quelle provvisorie utilizzate per l’acconto, ex art. 13 del Decreto Legge n.201 del 6 dicembre 2011.

La Gazzetta ufficiale n. 289 del 30 novembre scorso ha pubblicato il decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze 23 novembre 2012 che approva il modello di bollettino di conto corrente concernente il versamento dell'imposta municipale.

Il modello di bollettino di conto corrente postale è valido indistintamente per tutti i comuni del territorio nazionale e riporta il numero di conto corrente 1008857615 dove il contribuente dovrà indicare i dati anagrafici (codice fiscale, nome e cognome, data e luogo di nascita) e il codice catastale del Comune (il codice è quello utilizzato per l'acconto).

Oltre al bollettino è disponibile in formato cartaceo anche il modello F24 presso banche e uffici postali e contiene il modello aggiornato con il quadro G-H, Sezione Imu e altri tributi locali. Disponibile anche il modello digitale F24 con servizio di home banking e addebito su conto corrente.

A giugno è stato versato l’acconto, calcolato però utilizzando le aliquote standard:

  • 0,4% per le abitazioni principali (4 per mille)
  • 0,76% per gli altri immobili (7,6 per mille)

Ora, invece, bisogna determinare l'Imu complessiva per il 2012 sulla base delle aliquote decise dai singoli Comuni e detrarre l'acconto versato nello scorso mese di giugno (ed eventualmente a settembre per chi ha scelto le tre rate sull'abitazione principale).

L’Anci, l’Associazione dei comuni italiani, rimanda infatti al sito della propria fondazione (iFEL) dove hanno messo a disposizione un'utile servizio di banca dati e informazioni, profilato su ogni singolo comune, con tutte le informazioni, delibere e regolamenti sul tema necessarie. Ecco un esempio pratico facendo riferimento al Comune di Torino:

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Non dobbiamo dimenticare che, per gli immobili diversi dall’abitazione principale, anche il saldo andrà suddiviso tra la quota destinata al Comune e quella riservata allo Stato (quest’ultima è la stessa di giugno). 

Poiché tanti Comuni sono alle prese con i vincoli di bilancio, il saldo da versare potrebbe, spesso, risultare molto superiore all'acconto in virtù di un aumento delle aliquote, soprattutto quella ordinaria dello 0,76% portata molto spesso all'1,06%. 

 

Aliquote

Abitazione principale e le pertinenze

L'aliquota può essere fissata dal Comune tra lo 0,2% e lo 0,6% e molti Comuni hanno mantenuto l'aliquota dello 0,4% applicata a giugno per l'acconto: in questo caso il versamento è molto semplice perché basta ricopiare gli stessi dati di giugno.

Altri immobili

L'aliquota ordinaria è fissata dalla legge nello 0,76%, da ricordare che la quota dello Stato è sempre dello 0,38%, indipendentemente dalla decisione del Comune.

Immobili abitativi locati

Qualora il contratto sia stato registrato (categorie da A/1 a A/9) viene applicato lo 0,96%, che scende allo 0,65% per gli immobili locati come abitazione principale alle condizioni previste dagli accordi locali (canone concordato), mentre per le unità di categoria C/1 (negozi) utilizzati direttamente nell'impresa o locati per tale finalità l'aliquota è 0,87%.