Fisco

Studi di settore 2018: conferme e novità


La circolare 14/E pubblicata il 6 luglio 2018 sintetizza le novità e le molte conferme in merito alla compilazione degli studi di settore 2018 (anno d'imposta 2017). Il documento di prassi racchiude le decisioni prese dapprima dalla Commissione degli esperti riunitasi in data 14 dicembre 2017 ed in seguito da quanto stabilito nei decreti ministeriali del 23 marzo e 24 maggio 2018, ove sono stati indicati tutti i correttivi resisi necessari alla luce delle novità fiscali 2017.

La novità principale riguarda il regime di cassa per i soggetti in contabilità semplificata, regime introdotto a partire dal 2017 e discipinato dall'art.66 del TUIR. L'Agenzia specifica che "Tale intervento si è reso necessario per recepire le nuove regole di determinazione della base imponibile IRPEF e IRAP, introdotte dalla legge di bilancio 2017, evitando distorsioni nella stima. A tal fine, in relazione al solo periodo d’imposta 2017, è stata elaborata, con il supporto della SOSE, una metodologia ad hoc che prevede, oltre agli interventi correttivi, la partecipazione al calcolo delle stime del valore delle rimanenze finali di magazzino, in modo da garantire e recepire correttamente il passaggio dal regime contabile basato sul principio di “competenza” a quello “improntato alla cassa".

Per tutti gli studi di settore applicabili alle attività d'impresa è infatti prevista una nuova sezione denominata “Ulteriori informazioni imprese in regime di contabilità semplificata”, composta da quattro righi (da Z901 a Z904), al fine di consentire una più efficace valutazione, in fase di elaborazione degli ISA, degli effetti correlati al passaggio da un regime di competenza al regime, improntato alla “cassa”, di cui all’art. 66 del TUIR.

Le novità riguardanti la modulistica, approvata con Provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate del 31 gennaio 2018 sono le seguenti:

  • l’eliminazione del quadro V (ulteriori dati specifici) in cui venivano richieste informazioni relative alle modalità applicative degli studi nei confronti di determinate tipologie di soggetti, previste dal DM 11 febbraio 2008;
  • il frontespizio non riporta più il codice 5 relativo alla cessazione dell’attività nel corso del periodo di imposta, senza successivo inizio della stessa entro sei mesi dalla sua cessazione, in quanto non è più prevista la compilazione del modello per gli studi di settore per i soggetti che cessano l’attività nel corso del periodo d’imposta.

Il documento di prassi conferma, così come per gli anni passati, le cinque tipologie di correttivi utilizzati per apportare le opportune revisioni ai 193 studi di settore in vigore, e più precisamente:

  • interventi relativi all’analisi di coerenza economica; 
  • interventi relativi all’analisi di normalità economica riguardanti l’indicatore “Durata delle scorte”; 
  • correttivi congiunturali di settore; 
  • correttivi congiunturali territoriali; 
  • correttivi congiunturali individuali 

Vengono, altresì, confermati i criteri per l'applicazione del regime premiale.

Il DL n.50/2017, convertito con la legge n.96/2017, aveva previsto l’introduzione, a partire dal 2017, dei primi indici sintetici di affidabilità fiscale, ma la legge di bilancio 2018 (art.1, co. 931, legge n.205/2017), ne ha disposto la proroga di un anno, differendone l’applicazione a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2018. Tale proroga si è resa necessaria per “assicurare a tutti i contribuenti un trattamento fiscale uniforme e di semplificare gli adempimenti dei contribuenti e degli intermediari”; si prevede, dunque, una sostituzione integrale degli studi di settore e dei parametri con gli indici sintetici di affidabilità fiscale.

Si ricorda che... 

Per dare attuazione a quanto disposto dall’art.1, commi da 634 a 636, legge n.190/2014, il Provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate del 18 giugno 2015 ha previsto che l’Agenzia stessa renda disponibili al contribuente, ovvero al suo intermediario, tra le diversi fonti informative, anche comunicazioni di anomalie nei dati dichiarati ai fini degli studi di settore. È stata quindi prevista, anche per quest’anno, la pubblicazione nel Cassetto Fiscale dei contribuenti interessati di comunicazioni di anomalie rilevate nei dati degli studi di settore.