Economia

Settore costruzioni in caduta libera: produzione a -20,9% rispetto al 2012


Meno 4,1% rispetto a febbraio. Ma, soprattutto, -20,9% rispetto a marzo del 2013. L’agonia del settore costruzioni in Italia non pare avere fine. E gli ultimi dati diffusi a fine settimana dall’Istat confermano tutti i timori dei rappresentanti delle imprese e dei sindacati.

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A marzo l'indice della produzione nelle costruzioni, corretto per gli effetti di calendario, è diminuito del 20,9% su base annua (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 22 di marzo 2012). Rispetto a febbraio, invece, l'indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è diminuito del 4,1%. Nella media del trimestre gennaio-marzo l'indice ha registrato una flessione del 7,2% rispetto al trimestre precedente.
Nella media dei primi tre mesi dell'anno la produzione nelle costruzioni è scesa del 12,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Infine, ancora a marzo, l'indice grezzo ha segnato un calo tendenziale del 23,6% rispetto allo stesso mese del 2012. Nella media dei primi tre mesi dell'anno la produzione è diminuita del 13,4%.

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Dopo la diffusione della fotografia, immediata è stata anche la presa di posizione dei sindacati, che per il prossimo 31 maggio hanno annunciato una giornata di mobilitazione generale.

«Dall'inizio della crisi ad oggi sono spariti nell’edilizia 550mila lavoratori con conseguenze sociali devastanti», ha dichiarato Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl. «I dati diffusi oggi dall'Istat – ha proseguito - confermano quanto i sindacati denunciano da tempo: il settore delle costruzioni è in agonia e se il Governo non interverrà presto c'è il rischio che l'intero comparto dell'edilizia scompaia. Il governo deve istituire un tavolo straordinario di crisi e deve attuare interventi immediati per aprire piccoli e grandi cantieri, ridando fiato e speranza ad un settore industriale che è storicamente anticiclico e che più di altri può fare da traino per la ripresa».


Reazioni anche da parte dell’Ance, l’associazione nazionale costruttori. «Quello a cui ogni giorno assistiamo e che rileviamo direttamente con i nostri centri di elaborazione dati è un bollettino di guerra: gli argini si stanno rompendo e il sistema non regge più», ha dichiarato il presidente dell’associazione, Paolo Buzzetti. «Sono più di tre anni che denunciamo con forza la grave crisi del settore, ma finora non si è fatto nulla di efficace per invertire la rotta. Bisogna subito varare un piano coraggioso di opere pubbliche oltre a sbloccare gli strumenti già sottoposti all'attenzione del Governo per sostenere i mutui alle famiglie».