Economia aziendale

Codice terzo settore: il ruolo dei professionisti nella circolare del CNDCEC


Codice terzo settore: la circolare CNDCEC

Il Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, con la circolare di novembre 2017, analizza il Codice del terzo settore previsto dal D.Lgs. 117/2017, in attuazione della riforma del terzo settore contenuta nella legge 106/2016.
Il CNDCEC approfondisce diverse tematiche tra le quali:

  • ambito di applicazione dei testi di legge emanati e il coordinamento con le norme del codice civile;
  • aspetti di amministrazione e controllo;
  • funzione e la disciplina generale del Registro unico nazionale del Terzo settore;
  • normativa fiscale;
  • regolamentazione degli specifici enti del Terzo settore (tra cui l’esame delle norme dell’impresa sociale);
  • 5 per mille.

Il CNDCEC nella premessa alla circolare rileva che:
"benché la legge delega prevedesse un quadro normativo unitario per gli enti del Terzo settore (ETS), in realtà sembra aver creato un “sistema duale” sotto i profili sia civilistico sia tributario, con soggetti esclusi dalla qualifica di ETS ex lege e altri che preferiranno non acquisire tale qualifica per specifica scelta strategica, per evitare di dover sostenere oneri amministrativi e di governance ovvero per non perdere vantaggi fiscali di settore (in quest’ultimo gruppo spicca il caso delle associazioni sportive dilettantistiche). I soggetti esterni al sistema degli ETS continueranno ad applicare il libro I del codice civile, il TUIR sotto il profilo tributario ed eventuali norme speciali di settore. Gli ETS troveranno invece quasi tutta la propria regolamentazione nel Codice del Terzo settore (Cts o Codice), sia sotto il profilo civilistico sia sotto quello tributario."

Si ricorda che...

La riforma riguarda un settore che conta 300mila operatori del sociale e 1,5 milioni di volontari, con l'obiettivo dichiarato di:
"sostenere l'autonoma iniziativa dei cittadini che concorrono, anche in forma associata, a perseguire il bene comune, ad elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale, favorendo la partecipazione, l'inclusione e il pieno sviluppo della persona, a valorizzare il potenziale di crescita e di occupazione lavorativa."
Il Codice tocca i diversi aspetti economico-amministrativi che riguardano gli ETS. In particolare:

  • istituzione di un nuovo regime forfettario riservato agli enti del terzo settore non commerciali;
  • introduzione di nuove regole per la redazione del bilancio d’esercizio e del bilancio sociale;
  • introduzione di norme su social bonus, imposte indirette e tributi locali, deduzioni e detrazioni per erogazioni di carattere liberale;
  • istituzione del credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a favore degli enti del terzo settore non commerciali che abbiano presentato un progetto per il recupero degli immobili pubblici inutilizzati e dei beni mobili e immobili confiscati alla criminalità organizzata a loro assegnati.