Codice terzo settore: attività commerciali e non commerciali
Codice terzo settore: natura non commerciale
L'art. 79 del D.Lgs. 117/2017, Codice terzo settore, chiarisce la natura delle attività degli enti del terzo settore.
Sono considerate non commerciali le attività di interesse generale svolte dagli enti “a titolo gratuito o dietro versamento di corrispettivi che non superano i costi effettivi”.
La relazione illustrativa specifica che “tale disposizione si segnala per la sua stretta centralità perché intercetta un'esigenza importante per quegli enti del Terzo settore che svolgono attività di vendita di beni a prezzo simbolico allo scopo di finanziare le attività principali (…), oltre alle ipotesi in cui il costo viene sostenuto in tutto o in parte da un soggetto terzo (ad esempio un ente pubblico) e a quelle in cui più enti del Terzo settore procedono all’acquisto comune di beni e servizi con una mera ripartizione di costi, senza alcun ricarico”.
Sono poi considerate non commerciali le attività di ricerca scientifica di particolare interesse sociale se:
- svolte direttamente dagli enti che hanno quale oggetto proprio tale attività ovvero affidati a università o altri organismi di ricerca;
- gli utili derivanti da tali attività vengano interamente reinvestiti;
- vengano diffusi gratuitamente i risultati.
Codice terzo settore: natura commerciale
Sono considerati enti commerciali, gli enti i cui proventi:
- derivano dalle attività istituzionali non conformi ai parametri indicati per la qualificazione delle attività non commerciali;
- derivano da attività secondarie o strumentali rispetto a quelle di interesse generale che superano le entrate da attività non commerciali.
La perdita dei benefici derivanti dalla nuova disciplina tributaria del Codice del terzo settore, avviene a partire dal periodo d’imposta in cui le attività commerciali assumono valore prevalente rispetto a quelle di carattere non commerciale.
Non concorrono, in ogni caso, alla formazione del reddito degli enti del Terzo settore non commerciali:
- fondi derivanti da raccolte pubbliche effettuate occasionalmente anche mediante offerte di beni di modico valore o di servizi ai sovventori, in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione;
- contributi e apporti erogati da parte delle amministrazioni pubbliche per lo svolgimento delle attività non commerciali.