Fisco

Agevolazioni prima casa: nessuna proroga per l'accertamento IVA


Agevolazioni prima casa: il caso di specie

Il caso riguarda un contribuente persona fisica che si è visto recapitare un avviso di liquidazione di maggiore IVA e relative sanzioni, relativo all'acquisto della prima casa con IVA al 4% come previsto dalla Tabella A, n. 21, allegata al DPR 633/72. Avviso recapitato poiché il contribuente nel 2001 aveva alienato l'immobile acquistato nel 1999, quindi prima del quinquennio previsto da suddetta norma.

I giudici, sia in primo che in secondo grado, hanno accolto il ricorso del contribuente, sostenendo che:

"l'amministrazione finanziaria era decaduta dal potere accertativo essendo decorso il termine triennale di cui all'art. 76 d.P.R. n.13 del 1986 e non essendo applicabile al caso di specie, ricompreso tra le ipotesi di cui all'art. 11, comma 1-bis, della legge 289 del 2002, la proroga biennale prevista dal comma 1 della medesima disposizione, che introducendo un'eccezione alla regola generale fissata dal citato art. 76, andava interpretata restrittivamente."

Agevolazioni prima casa: la sentenza della Suprema Corte

Con l'ordinanza n. 23379 depositata il 6 ottobre 2017, la Cassazione respinge il ricorso dell'amministrazione finanziaria, affermando che:

"non può essere prorogato, ai sensi dell'art. 11, comma 1, della l.n. 289 del 2000, per le violazioni concernenti la fruizione dell'Iva agevolata al 4 per cento, in quanto l'art. 11 cit. fa espresso riferimento solo all'imposta di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni, nonché sull'incremento di valore degli immobili, sicché, trattandosi di disposizione derogatoria in termini di decadenza, e, dunque, di stretta interpretazione, non è ammissibile, neppure attraverso una interpretazione logico-sistematica, un'operazione ermeneutica intesa ad assegnare all'amministrazione finanziaria un più ampio termine per l'accertamento di un tributo per il quale esso non è espressamente previsto, senza che la diversa disciplina riservata a tributi differenti possa ritenersi irragionevole."