Fisco

L'IVA sui costi di pubblicità è sempre detraibile


La Corte di Cassazione con la sentenza n. 8072 del 3 aprile respinge il ricorso dell'Amministrazione finanziaria e afferma che spetta al contribuente la dimostrazione dell'inerenza delle spese sostenute all'attività svolta dall'impresa solo nel caso in cui l'inerenza non risulti in modo implicito dalla natura dell'acquisto.

Individuata la differenza tra costi di pubblicità e costi di rappresentanza, la Cassazione ritiene che gravi sul contribuente dimostrare l'inerenza dei costi sostenuti se si tratta di costi di rappresentanza, mentre gravi sull'Amministrazione finanziaria dimostrarne l'inerenza se si tratta di costi di pubblicità.

Con riferimento alla determinazione del reddito di impresa, nella sentenza si legge che la Corte di Cassazione ha più volte affermato che "ricade sul contribuente l'onere di dimostrare l'inerenza all'attività di impresa delle singole spese affrontate; ed il giudice di merito nel valutare se questa prova sia stata fornita deve prendere in esame la funzione dei beni e dei servizi acquisiti, prescindendo dall'entità della spesa e dalla circostanza che i versamenti siano stati erogati a un soggetto diverso dal contribuente, il quale abbia a sua volta provveduto all'acquisizione dei beni o all'organizzazione dei servizi.

A conclusione, nel caso esaminato, avendo il contribuente individuato la natura pubblicitaria delle spese sostenute, in mancanza di elementi di prova contraria de parte dell'Amministrazione finanziaria, i giudici di legittimità confermano la natura pubblicitaria dei costi sostenuti.