Fisco: nel 2012 aumentano le entrate del 2,8%. Su IRPEF e IRES, giù l'IVA
Il "rosso" è stato evitato. Le manovre correttive introdotte a partire dall'agosto 2011 e per tutto lo scorso anno hanno avuto, come effetto, quello di evitare il segno meno davanti al conto finale, che sarebbe inevitabilmente crollato al 2,5% rispetto a due anni fa.
Al Ministero dell'Economia e Finanze è tempo di bilanci: nel 2012 le entrate tributarie hanno raggiunto quota 423.903 milioni di euro, facendo registrare una crescita del 2,8% (pari a +11.697 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
A garantire il risultato sono state soprattutto le imposte dirette. Prima fra tutte l'Imu che all'Erario ha garantito ben 8,7 miliardi. A seguire la nuova tassazione delle rendite finanziarie aumentata complessivamente del 46,8% (3,5 miliardi in più). Chiusura con il segno più, anche per l'imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi di capitale (3,1 miliardi di euro, pari a +52,2%), le ritenute su interessi e premi corrisposti da istituti di credito (circa 2 miliardi, +285,9%), l'imposta sostitutiva su interessi e premi su obbligazioni e titoli similari (641 milioni pari a +14,5%).
Per quanto riguarda il gettito Irpef i dati del 2012 rispetto al 2011 fanno registrare un più 1,1%, grazie soprattutto alle ritenute sui redditi dei dipendenti privati (+2,4% pari a 1.541 milioni di euro) e all'autoliquidazione (+5,8%). Infine, è cresciuto dell'1,9% anche il gettito dell'Ires.
Passando alle imposte indirette, la crisi dei consumi ha, invece, affondato l'Iva che, nonostante l'aumento dell'aliquota dal 20 al 21%, ha fatto perdere all'Iva complessivamente l'1,9%. Che in termini di incassi equivale a -2.232 milioni di euro. In negativo anche il saldo dell'imposta di registro, che scende dell'11,6%, conseguenza diretta del crollo verticale del mercato del mattone. Positive, invece, le tasse sulla produzione e dogane (+14,3%) e il bollo (+11,2%).