Nuovo Pacchetto di norme europee sulla protezione dei dati personali. Siamo quasi giunti ad un’approvazione definitiva?
Il Parlamento Europeo e Consiglio, sono giunti a un accordo definitivo su come assicurare un elevato livello di protezione dei dati in tutta l’UE, approvando il pacchetto di norme sulla protezione dei dati personali. Si tratta dell’ormai noto Regolamento Europeo sul trattamento dei dati personali e di una nuova direttiva, che andranno a sostituire l’attuale direttiva 95/46/CE.
Il progetto di Regolamento punta su due obiettivi principali: mira, in primo luogo, a dare ai cittadini il controllo sui propri dati privati e offre, allo stesso tempo, maggiore chiarezza e certezza giuridica in favore delle imprese, al fine di stimolare la concorrenza nel mercato digitale.
“Le trattative odierne, si spera, abbiano spianato la strada per un accordo definitivo”, ha dichiarato l’eurodeputato Jan Philipp Albrecht (favorevole al Regolamento) al termine delle trattative tra Parlamento e Consiglio, aggiungendo che “in futuro, le imprese che violano le norme sulla protezione dei dati nell’UE potrebbero essere multati fino a 4% del fatturato annuo - per le aziende che operano su Internet a livello mondiale, in particolare, questa sanzione potrebbe ammontare a miliardi. Inoltre, le aziende dovranno anche nominare un Responsabile della Protezione dei Dati, in particolare, se operano con dati sensibili su larga scala o se raccolgono informazioni su un elevato numero di consumatori” (fonte: Comunicato Stampa Parlamento Europeo del 15/12/2015).
Non sarà permesso alle aziende di divulgare informazioni che hanno ricevuto per uno scopo particolare, senza l'autorizzazione della persona interessata. I consumatori dovranno dare il loro esplicito consenso per ogni uso dei propri dati. Tra le regole, è prevista, inoltre, la fissazione del limite di età a 13 anni, fino al compimento dei quali sarà necessario il consenso dei genitori per l’uso dei social media. Pare che su questo punto, tuttavia, gli Stati membri non concordino, per questo, con tutta probabilità, verrà concesso ai singoli Stati di scegliere se fissare questo limite fino a 13 o 16 anni.
Il pacchetto di norme prevede anche novità in materia di protezione dei dati nelle operazioni transfrontaliere nell’ambito di attività d’indagine. La nuova proposta di direttiva sui trasferimenti di dati per finalità giudiziarie e d’indagine garantirà maggiori diritti e libertà ai cittadini, permettendo, allo stesso tempo, agli organi inquirenti nazionali dell’Unione Europea uno scambio di informazioni più rapido ed efficace.
“Queste operazioni sono della massima importanza, soprattutto dopo gli attentati di Parigi, per migliorare la collaborazione tra gli Stati membri nelle attività d’indagine e lo scambio di dati tra le forze dell'ordine”, ha dichiarato l’eurodeputato Marju Lauristin . “Questa legge offrirà il giusto equilibrio tra la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, aumentando l’efficacia delle attività di indagine in tutta l'Unione”, ha aggiunto (fonte: Comunicato Stampa Parlamento Europeo del 15/12/2015).
La direttiva offrirà un maggiore equilibrio tra i 28 attuali diversi sistemi di applicazione della legge sulla privacy, in particolare per quanto riguarda lo scambio di dati, anche all’interno di ogni Stato membro, fornendo ai cittadini maggiore certezza del diritto. I paesi dell’Unione potranno poi stabilire proprie norme di protezione dei dati, richiedendo livelli di sicurezza più elevati da quelli sanciti dalla direttiva, se lo desiderano. Si resta in attesa, dunque, delle decisioni della Commissione sul pacchetto di norme in materia di privacy. Se la Commissione sarà favorevole, le regole così approvate saranno votate dal Parlamento Europeo. Al termine di tale votazione, gli Stati membri avranno due anni per recepire le disposizioni della Direttiva nella loro legislazione nazionale. Il Regolamento, invece, entrerà automaticamente in vigore in tutti gli Stati membri dopo due anni.