Fisco

Concordato preventivo biennale – Nuovo Patent Box e causa di esclusione


Con la Risposta a interpello 16 aprile 2025, n. 108, l’Agenzia delle Entrate afferma che l’agevolazione Patent Box è compatibile con il concordato preventivo biennale (CPB) e riduce il reddito di riferimento per la proposta.

La fattispecie  

La vicenda in esame riguarda una società che chiede chiarimenti circa l'applicazione dell'art. 11, comma 1, lett. b-bis), del D.Lgs. n. 13/2024, concernente il concordato preventivo biennale (CPB), nel caso in cui il soggetto interessato fruisce dell'agevolazione del Nuovo Patent Box ex art. 6 del D.L. n. 146/2021 (legge n. 215/2021), dichiarando di essere un'azienda informatica e di aver ideato e sviluppato un progetto, i cui costi di ricerca e sviluppo risultano agevolabili ai sensi del Nuovo Patent Box, permettendo all'istante di rilevare all'interno del modello REDDITI SC 2024 per l'anno 2023, al rigo RF55/86, e del modello IRAP 2024 per l'anno 2023, al rigo IC57/16, una deduzione fiscale maggiorata del 110%, dalla quale è derivata una ripresa in diminuzione di tot euro.

Tenuto conto che tale importo ha avuto un impatto significativo, superiore al 50% nella determinazione del reddito imponibile, ai fini IRES e IRAP dell'anno 2023, la società chiede se detta variazione rappresenti una causa di esclusione dall'istituto del Concordato di cui all’art. 11, comma 1, lett. b-bis), del D.Lgs. n. 13/2024, a norma del quale non possono accedere alla proposta di concordato preventivo biennale i contribuenti che con riferimento al periodo d'imposta precedente a quelli cui si riferisce la proposta, hanno conseguito, nell'esercizio d'impresa o di arti e professioni, redditi o quote di redditi, comunque denominati, in tutto o in parte, esenti, esclusi o non concorrenti alla base imponibile, in misura superiore al 40% del reddito derivante dall'esercizio d'impresa o di arti e professioni.

Soluzione delle Entrate

Si è detto con con la Risposta all’interpello in esame, l'Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in tema di concordato preventivo biennale in caso di accesso al Nuovo Patent Box.

Si ricorda al riguardo, in particolare, che l'art. 6, comma 3, del D.L. n. 146/2021 stabilisce che ai fini delle imposte sui redditi, i costi di ricerca e sviluppo sostenuti dai soggetti indicati al comma 1 in relazione a software protetto da copyright, brevetti industriali, disegni e modelli, che siano dagli stessi soggetti utilizzati direttamente o indirettamente nello svolgimento della propria attività d'impresa, sono maggiorati del 110%. Tale norma qualifica il Nuovo Patent Box come una maggiorazione delle deduzioni di determinati costi (v. Circolare n. 5/E/2023).

Nell'ambito delle cause di esclusione dal concordato preventivo biennale (CPB), la predetta lett. b-bis) dispone con riferimento al periodo d'imposta precedente a quelli cui si riferisce la proposta, l'avere conseguito, nell'esercizio d'impresa o di arti e professioni, redditi o quote di redditi, comunque denominati, in tutto o in parte, esenti, esclusi o non concorrenti alla base imponibile, in misura superiore al 40% del reddito derivante dall'esercizio d'impresa o di arti e professioni.

Ciò posto, nel caso in esame, l'Agenzia delle Entrate afferma che in relazione all'agevolazione Nuovo Patent Box, la ''riduzione" del reddito imponibile IRES dell'istante è determinata da una maggiorazione di determinati costi deducibili, a fronte di un reddito che comunque ab origine avrebbe concorso pienamente alla determinazione dell'imponibile dell'istante stesso.

Pertanto, si ritiene che tale circostanza non rientri tra le fattispecie di esclusione dal Concordato previste dell'art. 11, comma 1, lett. b-bis), del D.Lgs. n. 13/2024. Di conseguenza, fermo restando il ricorrere di tutti gli altri requisiti previsti, l'istante potrà aderire al CPB per gli esercizi 2024-2025, barrando l'apposita casella P10 del modello Redditi SC 2024, per il periodo d'imposta 2023.